26 dic 2008

Shostakovich y Tchaikovski


Fue un día magnífico. Tuve, por primera vez en mucho tiempo, la sensación plena de que sí existe gente a la que merece la pena querer. Gracias.
















Un locuelo


13 jul 2008

Otro dibujillo

Recuerdo algún desayuno tempranero por allí esta pasada primavera.

16 may 2008

Dibujitos (2)


Ed anche questo. La scioltezza della mano è senz'altro quella della testa. Esco a poco a poco dal buio. Faccio certa fatica a guardare, ma anche altrettanto piacere.

Dibujitos (1)




Dei tempi ci furono in cui l'unica speranza fu la sponda. Azzeccai, davvero. Era la sponda giusta. Capii; finalmente. Provo ora il piacere di rifare piccole cose, quali 'sti disegnetti; un gradino verso la ripresa. Finalmente. Magari.




4 feb 2008

Haïr

- As-tu haï?

- Je hais toujours.

- Pleures-tu?

- Non. La haine ne le rend pas possible.

- Et l'envie, en as-tu?

- Non. Quand on a la haine, rien d'autre il peut y avoir. La haine est tout. Rien n'est plus fort que cela. La vie devient alors d'une clarté sublime, la puissance de l'esprit est accablante, personne ne nous arrête, on est Dieu, puisque la haine est un univers privé, même pas lui peut y entrer. Vas t-en, mon ami, tu m'es absolument égal, c'est moi seul avec la haine qui m'accompagne qui existe. Pas toi, pas les autres. Moi et ma haine sufisent pour vivre avec plénitude.

5 ene 2008

Dondolo a morte


Riagganciò e divenne muto. Muto dalle proprie parole appena buttate in aria. Le capì, se ne rese conto della sciocchezza subito dopo la linea finì di cadere. Macchè gli mancava?, si disse addirittura con violenza. Com’era possibile che la mancanza fosse proprio di ciò che non esisteva più, di ciò che con tutta probabilità era stato un finto assoluto che gli era stato mostrato a sorsi in strategia attorale e poi scomparso?

Provò allora, in un concentrato accelerato in secondi di una consapevolezza agghiacciante, tutto il senso profondo della menzogna, la trapola, il tradimento, l’umiliazione ed il disprezzo. Venne alla sua anima con enorme chiarezza quanto di calcolo, distanza misurata e freddezza ci fosse stato nei suoi confronti.

Ad occhi aperti alla luce tanto chiara che fa cechi, a crollo inevitabile avvenuto improvvisamente, tutto quanto sparso, sventrato, ebbe la sensazione che solo attravverso l’obblio ci sarebbe stato il recupero della dignità, assieme alla resa dei conti un giorno, con chiarezza.

L’ultimo giorno dell’anno le forze gli mancarono. Subì dei brividi a capire la dolcezza di sentirsi sconfitto, fortunatamente sconfitto, senza voglia di lotta, senza più battaglie da essere combattute e perse. Dodici volte dondolò appeso dalla corda, la stessa dei giochi di una volta. Ormai neppure i piedi lo legavano al mondo, finalmente se n’era liberato, per sempre. E da allora in poi fu felice, sdraiato a guardare il cielo buio del rovescio grezzo della lapide. Nessuno gli avrebbe mai più dato una parola vuota. La morte, si ripette ad ogni tratto, è tanto soddisfacente!